Cina - travellingwithservas

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Il viaggio è cominciato male. L'atterraggio all'aeroporto di Hong Kong è stato molto problematico. Quando eravamo già quasi a terra, non sappiamo perché – forse il pilota era un principiante - l'aereo ha ripreso quota quasi impennandosi. Lo spavento generale è stato grande e questo si è visto, una volta che eravamo atterrati, dalla corsa dei passeggeri verso i servizi dell'aeroporto.

Ma i guai non erano ancora finiti. Sull'aereo per Guilin non c'era posto per tutti, io e altri 3 eravamo fra gli esclusi. L'accompagnatore ha offerto ad uno di noi il suo biglietto e, mentre stavo chiedendo ad un'altra compagna di viaggio con quale criterio avremmo deciso chi lo prendeva, la terza esclusa, che non si poneva problemi di correttezza, lo ha afferrato ed ha raggiunto il gruppo dei partenti.
Siamo rimasti in attesa per quattro giorni e quattro notti, senza mai poter riposare perché ogni 4 o 5 ore andavamo all'aeroporto a vedere se ci fosse posto su qualche aereo in partenza per Guilin.

GUILIN

L'esperienza più piacevole che conservo di Guilin è l'escursione lungo il fiume Yulong, conosciuto come Piccolo fiume. Eravamo su una zattera motorizzata in cattive condizioni e procedevamo in una leggera foschia. Il clima caldo umido toglieva un po' le forze, si aveva quasi l'impressione di trovarsi in un bagno turco.

Ma il paesaggio lungo le rive era straordinario. Le conformazioni di rocce carsiche, le fioriture stagionali, gli antichi ponti e le foreste di bambu, i contadini impegnati nella coltivazione del riso sui terrazzamenti vicini, i pescatori sulle zattere di bambù, le donne cha lavavano gli abiti nelle acque del fiume, i bambini che nuotavano… molte scene idilliache di semplice vita rurale che da noi sono scomparse da tempo, ma che, a giudicare dalle foto che vedo su Internet, sono ormai scomparse anche lì.

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